Progetto formativo e di supporto psicologico

Gestire le emozioni connesse allo stress correlato all’emergenza epidemica da Sars cov 2

La letteratura scientifica dedicata allo stress lavoro-correlato ha da tempo confermato che gli operatori del settore sanitario e socio sanitario sono sottoposti ad un elevato livello di stress.

Tra le fonti di stress più significative si segnala l’organizzazione lavorativa tra cui la turnistica, le reperibilità,la carenza di risorse di personale e nei primi tempi dell’emergenza covid anche quella di dispositivi di protezione individuale idonei; ed ancora sono fonte di stress,la gestione delle emergenze/urgenze,il confronto quotidiano con situazioni di estrema sofferenza; il potenziale/ reale rischio di episodi di aggressione verbale e/o fisica.

L’esposizione ad uno stress cronico, come lo stato emergenziale, può impattare e generare nel lungo periodo effetti sulla salute psicofisica della persona, determinando problemi di concentrazione e memoria,somatizzazioni e alterazioni del comportamento,sintomi di ansia e depressione,sentimento di impotenza, stato di sofferenza conclamata come il burn-out; può inoltre modificare le risposte fisiologiche e i comportamenti,anche esponendo maggiormente l’operatore sanitario al pericolo di contagio ed inoltre la messa in atto di sistemi di compensazione dallo stress che potrebbero tradursi in comportamenti non salutari, quali consumo di alcol, tabacco e medicinali.

L’operatore che fronteggia per un lungo periodo uno stress così intenso si confronta prevalentemente con la paura della malattia e della morte.

Il dolore provato empaticamente curando le persone si alterna al tentativo di distacco emotivo, generato anche dalle misure di distanziamento fisico messe in atto.  Ma non sempre il distacco emotivo si accompagna ad una distanza emotiva. L’operatore infatti, conseguentemente alla percezione di un alto rischio di contagio, avverte e anticipa che da un momento all’altro potrebbe vivere in prima persona il ruolo di paziente.  

La professionalità del personale sanitario, che culturalmente «proteggeva» l’operatore dalla paura della malattia, dalla morte e dalla sofferenza, ora deve dotarsi di un sostegno emotivo per proteggersi dal panico e dal tumulto emotivo derivante da questa esperienza estrema e prolungata.

L’Ordine professionale ha ritenuto opportuno offrire ai propri iscritti coinvolti nella gestione diretta dell’emergenza un supporto psicologico che li accompagni nelle fasi post-emergenza per sostenerli nel potenziamento delle proprie risorse di adattamento e di empowerment personale e di gruppo.

PROGRAMMA DEL PROGETTO